Buonasera lettori,
eccomi qui, dopo aver appena finito di leggere questo meraviglioso libro. Non sapete quanto abbai atteso questo nuovo libro della Clare. Come saprete, se seguite questo blog da tempo, adoro lo stile di quest'autrice, il suo eccellente lavoro di worldbuilding, i personaggi dalle mie sfumature. Fin dal mio primo incontro con la saga Shadowhunters, ero certo che non me ne sarei liberato per un bel po'.
Nella tappa del Blogtour da me ospitata, ho deciso di recensirvi più approfonditamente questo romanzo, fermando sui passaggi che ho adorato.
Senza deludere le mie aspettative, la Clare mi ha regalato un nuovo straordinario viaggio nel mondo degli Shadowhunters. Abbiamo già avuto modo di conoscere Emma Carstairs e la famiglia Blackthorn nell'ultimo capitolo della serie The Mortal Instruments, ma cambiano gli scenari. Ci troviamo infatti a Los Angeles, cinque anni dopo gli eventi di Città di fuoco celeste.
Temevo che i personaggi avrebbero rispecchiato molto i protagonisti precedenti, ma sorprendentemente Emma non ha molto in comune con Clary. Al contrario, trovo sia più simile a Jace per certi versi. Combattiva e dolce, conosce bene le sue origini da Shadowhunters. È determinata nelle sue scelte e non si lascia sconfiggere facilmente. Julian, invece, è un ragazzo dolce, ma che ha sofferto molto. Ben presto si è dovuto prendere cura dei propri fratelli, soffrendo per la mancanza di due di questi (Mark ed Helen) e per la perdita dei genitori. I due sono legati dal legame dei parabatai. In questo nuovo libro, scopriamo di più su questo speciale rapporto. La loro storia mi ha tenuto con il fiato sospeso per tutte le 700 pagine.
Titolo: Signora della MezzanotteIl mio pensiero:
Autore: Cassandra Clare
Genere: Urban Fantasy
Data di pubblicazione: 15 Marzo 2016
Casa editrice: Mondadori
Pagine: 696
Prezzo: 19,00 € cartaceo; 9,99 € ebook
Trama:
Los Angeles 2012. Sono passati cinque anni da quando Emma Carstairs ha perso i genitori, barbaramente assassinati. Dopo il sangue e la violenza a cui ha assistito da bambina, la ragazza ha dedicato la sua vita alla lotta contro i demoni ed è diventata la Shadowhunter più talentuosa della sua generazione. Non ha però mai smesso di cercare coloro che hanno distrutto la sua famiglia e, quando si rende conto che l'unico modo per arrivare ai colpevoli è quello di allearsi con le fate, da anni in lotta con gli Shadowhunters, non si tira indietro. È una partita molto pericolosa, ma Emma, insieme a Julian, suo migliore amico e parabatai, ha tutte le intenzioni di giocarla fino in fondo. Non solo la ragazza potrebbe finalmente vendicarsi, ma per Julian si apre la possibilità di riabbracciare il fratello Mark, che anni prima era stato costretto a unirsi al Popolo Fatato. Inizia così una corsa contro il tempo, un'indagine ricca di colpi di scena, dove i bluff e i doppi giochi non mancano e i sentimenti più profondi sono messi a dura prova. Compreso quello che lega Emma e Julian, forse di natura diversa rispetto a quel legame puro, unico e indissolubile che dovrebbe unire due parabatai.
Senza deludere le mie aspettative, la Clare mi ha regalato un nuovo straordinario viaggio nel mondo degli Shadowhunters. Abbiamo già avuto modo di conoscere Emma Carstairs e la famiglia Blackthorn nell'ultimo capitolo della serie The Mortal Instruments, ma cambiano gli scenari. Ci troviamo infatti a Los Angeles, cinque anni dopo gli eventi di Città di fuoco celeste.
Temevo che i personaggi avrebbero rispecchiato molto i protagonisti precedenti, ma sorprendentemente Emma non ha molto in comune con Clary. Al contrario, trovo sia più simile a Jace per certi versi. Combattiva e dolce, conosce bene le sue origini da Shadowhunters. È determinata nelle sue scelte e non si lascia sconfiggere facilmente. Julian, invece, è un ragazzo dolce, ma che ha sofferto molto. Ben presto si è dovuto prendere cura dei propri fratelli, soffrendo per la mancanza di due di questi (Mark ed Helen) e per la perdita dei genitori. I due sono legati dal legame dei parabatai. In questo nuovo libro, scopriamo di più su questo speciale rapporto. La loro storia mi ha tenuto con il fiato sospeso per tutte le 700 pagine.
«Sono quasi annegato, all’Istituto! Ho vomitato acqua! L’acqua che stavi respirando tu, Emma!»
Lei lo fissò, scioccata. Cercò di puntarsi sui gomiti. Sentiva i capelli pesanti, zuppi d’acqua, che la tiravano giù come un peso. «Com’è possibile?»
«Ãˆ possibile eccome!» Fu come se la voce gli esplodesse dal petto. «Siamo legati, Emma, legati l’uno all’altra. Respiro quando tu respiri, sanguino quando tu sanguini, io sono tuo e tu sei mia, lo sei sempre stata, così come io sono sempre, sempre appartenuto a te!»