Recensione Una Grande e Terribile Bellezza

Buongiorno cari lettori,
finalmente posso pubblicare questa recensione! "Una Grande e Terribile Bellezza" è un libro che ho conosciuto grazie all'iniziativa "Lega dei Lettori" del blog di Alessia. Inizialmente ero un po' indeciso circa il leggerlo o meno perché non ero sicuro che mi sarebbe piaciuto, ma alla fine non me ne sono affatto pentito, sebbene ci sono ancora alcuni punti che non mi convincono del tutto...

Titolo: Una Grande e Terribile Bellezza
Autore: Libba Bray
Genere: Young Adult, Fantasy, Gotico
Data di pubblicazione: 10/06/2008
Pagine: 456
Editore: Eliot Edizioni
Collana: Scatti
Prezzo: 17,50

Trama:
Fine Ottocento. Alla morte della madre, la sedicenne Gemma Doyle, trascurata da un padre schiavo del laudano, lascia Bombay dove ha trascorso l'intera infanzia per un severo e cupo collegio femminile appena fuori Londra, la Spence Academy. Qui, dopo molti tentativi, riesce a entrare nell'esclusivo gruppo formato dalla potente Felicity, la vezzosa Pippi e l'imbranata Ann. Dopo il primo periodo di permanenza, costellato di noiose lezioni, rigida disciplina e soprattutto oscure visioni (nonché dalla presenza di Kartik, un giovane misterioso e seducente che l'ha seguita fin dall'India e l'avvisa di non dar retta ai sogni che la funestano), Gemma scopre un diario segreto che le svela l'esistenza dell'Ordine, una congrega di sole donne dedite alla magia e alla ricerca di universi paralleli dove tutto è possibile. Assieme alle amiche, e nonostante la ferma opposizione di Kartik e di altri a lui vicini, la ragazza è intenzionata a saperne di più, a ribellarsi alle regole che la vorrebbero studentessa modello, a raggiungere la grotta nascosta dove l'attende un destino imprevedibile e dove alcuni pressanti interrogativi troveranno finalmente un chiarimento.  

Il mio pensiero:
"Una Grande e Terribile Bellezza" è il primo libro di una trilogia ambientata a fine Ottocento che ha per protagonista Gemma Doyle, una giovane ragazza che, rimasta orfana di madre, si trasferisce da Bombay a Londra per entrare a far parte delle studentesse del collegio femminile "Spence Accademy". Come in ogni collegio di un certo livello, ci sono gruppi esclusivi, segreti, intrighi e misteri. Fin qui non cìè nulla di nuovo. Come da copione, Gemma incontra e diventa amica di Ann, una ragazza povera e orfana  nel mirino delle ragazze più belle e ricche. Per una serie di eventi e coincidenze, Gemma stringe amicizia (o quasi) anche con le due ragazze più popolari della scuola, Felicity e Pippi, per le quali nutriva inizialmente odio e antipatia. Ciò che condividono le quattro ragazze è un segreto rimasto sepolto per circa vent'anni che ora, grazie al ritrovamento di un diario segreto, permette al gruppo di conoscere le vie per entrare in regni dove ogni cosa è possibile e ogni desiderio diviene realtà. In passato vi era, infatti, un gruppo di donne, chiamato l'Ordine, che accedeva a questi universi paralleli e poteva portare con sè la magia, una volta tornato nel mondo reale.
Sebbene l'impostazione iniziale mi sembrasse abbastanza conforme al solito registro di questo genere di libri, via via che si prosegue con la lettura, i personaggi emergono nella loro fragilità e nei loro problemi. Le ragazze non sono "bianche" o "nere", ma dietro a ognuna vi sono pregi e diffetti, meriti e critiche, luci e ombre. 

"...in ciascuno di noi albergano il bene e il male, la luce e la tenebra, la felicità e il dolore, la scelta e il rimapianto, la crudeltà e il sacrificio. Ciascuno di noi è un chiaroscuro, un pezzetto di illusione che lotta per emergere in qualcosa di solido, di reale. Dobbiamo perdonarci tutto questo. Io devo ricordare di perdonare me stessa. Perché bisogna affrontare tantissimo grigio. Non si può vivere costantemente nella luce"

Una tematica di rilevo all'interno del romanzo è poi la condizione della donna nel contesto dell'epoca. La Spence Accademy è, infatti, un luogo dove le ragazze vengono preparate per essere le donne di domani all'insegna di "graziabellezza ed eleganza", rinunciando alla propria autonomia in luogo di un ruolo di moglie e madre sottomessa al volere altrui e al "mantenimento delle apparenze".

"Siamo tutti specchi, noi ragazze, esistiamo soltanto per riflettere le immagini di come a loro piacerebbe apparire. Contenitori vuoti, ripuliti dalle nostre ambizioni, necessità e opinioni, che aspettano solo di essere riempiti con l'acqua tiepida di un'elegante sottomissione"

E ancora:

"Devo, devo... Tutta la mia vita è stata un dovere."

 

Punto a sfavore di questo romanzo è il tema della magia che, secondo me, risulta al lettore abbastanza confusionario: non vi è una chiara spiegazione delle dinamiche e delle applicazioni di questi poteri. Regni, rune, incantesimi e amuleti sono tutti elementi costituenti di un mondo che risulta essere troppo variegato e forse poco credibile. Inoltre, la storia amorosa che coinvolge la protagonista è un po' marginale, sebbene sia di rilevante importanza per questa. Si tratta però di una trilogia e vi sono ancora molti misteri da risolvere e argomenti da sviluppare. Di conseguenza, non giudico ancora l'aspetto romantico come deludente, ma attendo il secondo libro che, senza dubbio, leggerò.

Voto:

3 commenti:

  1. Una nuova trilogia? Mmmh sembra interessante! Anche se non sono mai tanto convinta di cominciare nuove saghe perché poi non riesco a leggere i seguiti :3 Non ci voleva l'elemento magico confusionario però :3

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    1. Eh già, è stato davero un peccato che l'autrice abbia fuso in una sola storia così tanti elementi da renderla poco coerente. Speriamo che nel prossimo libro non vi siano problemi di questo tipo.

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  2. Questo genere mi affascina molto, il libro lo desidero da un po', spero di aver modo di leggerlo. Mi spiace solo per l'elemento magico che sembra stonate con il contesto :)

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