Recensione Inferno

Oggi vi propongo la recensione di Inferno, primo libro della trilogia "Canti delle Terre Divise" dell'autore italiano Francesco Gungui, sul quale ho letto commenti molto discordanti: c'è chi lo ama e chi lo odia. E poi ci sono io. Una via di mezzo tra un Inferno e un Paradiso, in una sorta di Purgatorio più propenso verso l'ascesa al cielo.

Titolo: Inferno - Canti delle Terre Divise
Autore: Francesco Gungui
Genere: Distopia, Young Adult
Data di pubblicazione: 08/05/2013
Pagine: 430
Editore: Fabbri
Prezzo: 5,00












Trama: 
Se sei nato in Europa, la grande città nazione del prossimo futuro, hai due sole possibilità: arrangiarti con lavori rischiosi o umili, oppure riuscire a trovare un impiego a Paradiso, la zona dove i ricchi vivono nel lusso più sfrenato e possono godere di una natura incontaminata. Ma se rubi o uccidi o solo metti in discussione l'autorità, quello che ti aspetta è la prigione definitiva, che sorge su un'isola vulcanica lontana dal mondo civile: Inferno. Costruita in modo da ricalcare l'inferno che Dante ha immaginato nella "Divina Commedia", qui ogni reato ha il suo contrappasso. Piogge di fuoco, fiumi di lava, gelo, animali mostruosi rendono la vita difficile ai prigionieri, che spesso muoiono prima di terminare la pena. Nessuno sceglierebbe di andare volontariamente a Inferno, tranne Alec, un giovane cresciuto nella parte sbagliata del mondo, quando scopre che la ragazza che ama, Maj, vi è stata mandata con una falsa accusa. Alec dovrà compiere l'impresa mai riuscita a nessuno, quella di scappare con lei dall'Inferno, combattendo per sopravvivere, prima che chi ha complottato per uccidere entrambi riesca a trovarli...

Il mio pensiero:
Preferisco non anticiparvi niente sulla trama, lasciando che gli intrighi e gli intrecci della storia di Gungui si rivelino da sé via via che leggerete il libro. Vorrei, invece, parlarvi subito delle mie impressioni sia positive che, purtoppo, negative circa questo libro.
Come credo abbiate già capito l'idea di fondo da cui il libro parte è la "Divina Commedia". Il mondo è, infatti, diviso in tre aree: il Paradiso, costituito dai quartieri lussuosi e tranquilli dove vivono i più ricchi, l'Inferno, prigione di massima sicurezza dove i dannati scontano le proprie pene secondo un contrappasso, e Europa, regione dove vive il resto della popolazione. Gli Stati e le potenze si sono, infatti, uniti per formare un unico governo dittatoriale guidato dall'Oligarchia. L'Inferno ha però uno scopo ben preciso e attentamente studiato dagli Oligarchi: mostrare al mondo quali sofferenze e pene subiscono i criminali che hanno osato opporsi al governo così da scoraggiare gli uomini a rubare, uccidere, spacciare droga... I criminali sono, infatti, ripresi da diverse telecamere che trasmettono nelle Cattedrali di Europa i video atroci dei dannati che tentano di sopravvivere alle macchine infernali, alla fame e ai mostri che abitano l'isola-vulcano dove è stata costruita la prigione. Nel Paradiso, invece, i ricchi cittadini vivono in una serena e beata ignoranza, noncuranti di ciò che accade nel resto del mondo. Devo, però, dirvi che, per quanto riguarda la mitologia creata da Gungui, ho già trovtto una pecca: sebbene non vi siano errori nel mondo creato, oltre al continente europeo non si citano gli altri Stati che sembrano essere sostanzialmente scomparsi. Puff! Secondo il mio parere, una spiegazione più dettagliata di come sia avvenuta quest'unione avrebbe reso la struttura più solida e il lettore meno incerto. Inoltre, nonostante le partizioni del mondo sono chiari riferimenti alla Commedia di Dante, tutti i cittadini, ad eccezione di quelli più ricchi e influenti, non conosco l'opera. Mi è sembrato strano che anche questo passaggio fosse stato ignorato, ma aspetto ad aggiungere un punto agli aspetti negativi del libro perchè potrebbe esserci una futura spiegazione nei libri successivi. Le ambientazioni dell'Inferno sono sensazionali e le descrizioni ben dettagliate di Gungui contribuiscono a ricreare nella mente del lettore questi scenari mozzafiato dove grattacieli sovrastano città devastate da guerre e scontri tra dannati e mostri infernali. La seconda parte del libro, in particolare, si mostra essere molto scorrevole e piacevole soprattutto grazie alla battaglia che scoppia a Dite tra i solidi gruppi di ribelli delle Amazzoni e degli Anarchici e l'esercito di cerberi, centauri e arpie dell'Oligarchia. Da riconoscere all'autore è il come riesca poi a trattare con spontaneità e originalità temi come il dolore, l'amore, la morte, l'amicizia, il sacrificio e l'omosessualità. Proprio quest'ultimo tema mi ha sorpreso per la novità: non mi era mai capitato di trovare in un distopico una narrazione sotto questo punto di vista. 
Passiamo, però, ai personaggi. I protagonisti del romanzo, i Dante e Beatrice della situazione, sono Alec e Maj, l'una cittadina del Paradiso e l'altro "nato dalla parte sbagliata del mondo". Tra i due scoppia un amore proibito che li porterà ad intraprendere un'avventura piena di pericoli e insidie. La più grande pecca del libro che ha generato in me tanta, tanta, ma tanta rabbia è proprio l'innamoramento dei due. Mi piace credere nelle anime gemelle, nei colpi di fulmine e in queste attrazioni fatali, ma due ragazzi non si innamorano certo in due pagine dove si scambiano qualche parola e due baci. Sebbene possano reggere gli sguardi magnetici, Maj ha già visto altri ragazzi lavoranti di Europa e Alec aveva già avuto esperienza con altre ragazze. Inoltre, i due erano entrambi più o meno impegnati in altre relazioni. Capisco anche la voglia della ragazza di aprire gli occhi per vedere un mondo che fino ad allora aveva a malapena intravisto, ma, secondo me, il discorso non regge. Ciò che era necessario in questo caso per giustificare un sentimento che li porta a mettere in discussione tutto e tutti e a rischiare la propria vita per amore dell'altro era, per me, un evento inaspettato che legasse, intrecciasse le loro vite al di fuori del solito cliché del salvataggio eroico.
Nonostanti trovi questa mancanza davvero scoraggiante, durante il resto del libro l'amore tra i due si percepisce come reale se non si considera la base. Un po' come costruire una casa di diversi piani in mattoni su fondamenta di vetro. Ho quindi provato a dimenticare questa piccola e fondamentale parte per godermi il resto del libro. Ritengo, invece, gli altri personaggi  con tutte le loro peculiarità davvero interessanti: da Guida a Jorgos, da Maureen a Marvin, da Beth a Cloe...
La storia e le idee sono, in conclusione, davvero originali e appassionanti e, ad eccezione di qualche pecca, sono rimasto felice e affascinato dalla lettura. Consiglio quindi la lettura a tutti gli amanti del genere distopico e vi anticipo che ho già iniziato il libro successivo della trilogia perchè troppo incuriosito dagli intrecci e dagli avvenimenti della storia.
Forse sono stato un po' troppo esigente, ma questo mio essere puntiglioso è dettato proprio dalla rabbia di aver letto un libro che sfiora la perfezione grazie alla trama innovativa e allo stile scorrevole, piacevole e dettagliato, ma che, nonostante tutto l'impegno, continua ad ammirare la vittoria da un gradino più basso.

Voto:

E voi invece? Avete letto il libro? Che opinioni vi siete fatti? Sono proprio curioso di leggere altre opinioni circa questa magnifico e devastante romanzo.

5 commenti:

  1. Ciao Francesco,
    ho conosciuto il tuo blog grazie all'intervista di Francy di Neversaybook.
    Ho trovato il tuo angolino molto carino,inoltre mi sono resa conto del duro lavoro ed impegno che c'è dietro,quindi ho deciso di unirmi ai lettori fissi.
    Ho letto tutta la trilogia di Gungui.Inferno mi è piaciuto abbastanza,anche se ci sono alcune cose che mi hanno delusa,come la storia d'amore (il personaggio di Maj proprio non lo sopporto -_-).Penso che Purgatorio sia il libro più bello della saga e Paradiso,l'ultimo, non mi ha coinvolta minimamente. L'idea in base è molto bella,però ci sono delle cose che non vanno,purtroppo.Concordo con le tre stelline.
    A presto :)

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    1. Grazie mille per esserti unita, mi fa molto piacere! :D Sto finendo la saga di Gungui e per ora confermo che mi ha colpito molto di più Purgatorio... spero bene per Paradiso, ma a questo punto non vedo purtroppo una rosea situazione. Credo potrai quindi concordare anche tu l'ottima occasione sfumata a causa di alcuni passaggi per me impedronabili! -_-

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  2. Ciao! Ho scoperto il tuo blog grazie a Francy e dall'intervista mi sei sembrato una persona interessante ^^ Mi piace molto il nome del tuo blog (anche se preferisco Platone as Aristotele xD).
    Venendo a questa recensione, io ho letto solo l'inizio di 'Inferno' un giorno in cui mi sono rifugiata in libreria a causa della pioggia, però è un libro che mi piacerebbe riprendere. Per questo ho letto con interesse la tua recensione e non mi ha scoraggiato, perché l'idea di fondo mi piace e avevo già letto dell'innamoramento di Alec e Maj. Non importa se loro sono i protagonisti, ci saranno di sicuro altri personaggi interessanti :3

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    1. Anche se non sono rimasto soddisfatto da alcuni aspetti, ti consiglio caldamente di proseguire la lettura. Le molte sfaccettature degli altri personaggi e la loro evoluzione nel corso della saga sono per me sempre più interessanti.

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  3. La trilogia di Gungui mi ispira da tempo. Devo ancora leggerla, spero di non rimanerne delusa :)

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