Recensione Colpa delle Stelle

Cari amici lettori,
oggi desidero parlarvi di uno dei più grandi successi editoriali del 2014: Colpa delle Stelle. Questo romanzo l'ho scoperto per la prima volta durante la scorsa estate, in America. Decisi, però, di voler aspettare la versione italiana perché, data la mole di libri che avevo in programma di leggere, l'avrei solo aggiunto a una lista infinita e con tutto il tempo che mio sarebbe servito per leggere tutti gli altri, avrei fatto prima a comprarlo in Italia.


Titolo: Colpa delle stelle
Autore: John Green
Genere: Young Adult, Romantico
Data di pubblicazione: 11/06/2014
Pagine: 356
Editore: Rizzoli
Collana: Rizzoli narrativa
Prezzo: 16,00











Trama:
Hazel è una sedicenne malata di cancro che, grazie a un farmaco sperimentale, sta riuscendo a far regredire la malattia. Tutto ha però un prezzo: passando il suo tempo tra ospedali e lunghe degenze, viene isolata dal mondo. Un giorno, però, incontra Augustus, altro ragazzo impegnato nella lotta contro il cancro, che le fa riscoprire il piacere della vita, ricca di passioni e risate. Nelle stelle avverse è. però, scritta una colpa alla quale i due sono inevitabilmente soggetti e il tempo loro concesso è un miracolo, e in quanto tale andrà pagato.

Il mio pensiero:
"Colpa delle Stelle" è un libro allo stesso tempo devastante e magnifico perché, per quanto si tenti di distaccarsi e non farsi coinvolgere dalla storia, Green riuscirà in ogni caso a "incastrarvi" e a farvi sorridere e piangere. Una delle cose che, secondo il mio gusto personale, rende un libro ancora più accattivante è l'ironia. Grazie al largo uso che se ne fa nel libro, l'autore riesce a far sorridere anche quando tratta di argomenti dolorosi e malinconici. Il risultato di questo binomio gioia-dolore è un romanzo che scaturisce inevitabilmente nel lettore un pianto con un retrogusto dolce.
Un altro fattore che ha elevato ai miei occhi questo libro è stato il modo con cui Green tratta il cancro: nonostante l'avanzare della malattia sia doloroso e implacabile, essa ricopre solo un ruolo secondario. Il cancro è lo sfondo, il palcoscenico sul quale si muovono i personaggi vivendo una vicenda al centro della quale vi è un forte e indefinibile amore. Hazel vive poi questo sentimento in un modo particolare: "Mi sono innamorata così come ci si addormenta: piano piano, e poi tutto in una volta". Come spiegato da Van Houten, però, "Alcuni infiniti sono più grandi di altri". La storia tra Hazel e Augustus è, infatti, un piccolo infinito nell'infinito dell'universo: i loro giorni sono definiti e devono combattere contro una colpa scritta nelle stelle che non si può combattere, ma quei pochi attimi di amore profondo riescono a giustificare un'intera esistenza.
Devo dire che questo è un libro che mi ha fatto molto riflettere su quanto la vita sia effimera e che ognuno di noi è destinato a essere "cancellato" dall'oblio, come sostiene Hazel. Nonostante questa premessa, una vita breve e intensa è indubbiamente più gratificante di una lunga e vacua. Non vi è gravità o coraggio nel morire perché la morte "fa schifo e basta". Ciò che conta, in questo modo, non è il "quanto" si vive, ma il "come". In questo, Hazel è molto cinica, ma, a differenza di molti, pur riferendosi alla sua morte con un "quando" e non con un "se", riesce a superare ostacoli all'apparenza insormontabili, condensando in pochi attimi la sua storia d'amore avversata dalle stelle, perché "questo è il problema del dolore, esige di essere vissuto".

Voto:

1 commento:

  1. Solitamente prima di vedere il film aspetto di leggere il libro. Questa volta, invece, è successo di aver visto prima il film e, strano ma vero, non ho ancora letto il libro... dalla tua recensione positiva si evince che il libro non è male, ma ho letto di pareri discordanti. Aspetterò ancora un po' prima di leggerlo :)

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